Sterilità di coppia: l'età gioca a sfavore...

Dopo i 35 anni, dal punto di vista statistico, il tempo gioca un ruolo sfavorevole sulla fecondità femminile, quindi è meglio non aspettare a fare gli esami e ricorrere subito, se necessario, alla tecnica di procreazione assistita più opportuna.
Per l'uomo il problema dell'età è
meno importante perchè gli spermatozoi vengono generati
continuamente dai testicoli, mentre nella donna tutti gli ovociti
sono già presenti nei follicoli delle ovaie fin dalla nascita e
vengono solo portati a maturazione, normalmente uno alla volta, ad
ogni ciclo mestruale. Gli ovociti hanno quindi la stessa età della
donna.
Da un punto di vista statistico, dopo i 35 anni,
gli ovociti vanno incontro ad un progressivo processo
di degenerazione che ne riduce la qualità e li rende sempre meno
idonei al concepimento di embrioni che possano portare a termine con
successo la gravidanza.
Quando l'età dell'ovocita supera i 40
anni, inizia a diventare statisticamente significativo anche il
rischio che nella divisione delle cellule dell'embrione si
verifichino errori di replicazione del DNA che generano difetti
genetici nel feto. In realtà gli errori genetici nella replicazione
del DNA sono relativamente frequenti, ma esistono dei meccanismi
biologici di riparazione automatica che con l'aumentare dell'età
diminuiscono di efficacia. La presenza di difetti genetici nel feto
porta quasi sempre ad un aborto spontaneo sia perchè esistono dei
meccanismi biologici di controllo della qualità del patrimonio
genetico del feto, sia perchè i difetti genetici sono spesso
incompatibili con lo sviluppo dell'embrione. Per questo gli aborti
spontanei quasi sempre avvengono nei primi tre mesi di gravidanza.
Dott. Silvio Lugato, Ingegnere Biomedico