L'ALLERGIA PORTATA DALLA PRIMAVERA!
La primavera è la stagione per molti la più romantica, è il risveglio della natura con i suoi boccioli e gli alberi in fiore, ma per i milioni di persone che soffrono di allergie primaverili significa anche starnuti, congestione, naso che cola e altri problemi e sintomi.
Ma cos'è l'allergia? E' la più comune malattia immunitaria, caratterizzata da una reazione infiammatoria verso agenti innocui presenti nell’ambiente esterno. E' una reazione eccessiva del sistema immunitario nel corso di un processo chiamato sensibilizzazione, che individua erroneamente una sostanza innocua (per esempio nell'aria: il polline delle graminacee) come qualcosa di nocivo normalmente innocua per l'uomo; il sistema immunitario comincia così a produrre anticorpi che provocano allergie, rilasciando sostanze chimiche come l’istamina nella circolazione sanguigna.
I sintomi sono prevalentemente lacrimazione, starnutazione (rigonfiamento delle mucose nasali e secrezione di sostanza mucosa molto liquida), arrossamento e prurito degli occhi e talvolta tosse e asma e costituisce, con la sua tipica ricorrenza stagionale. La rinite allergica (con o senza congiuntivite) colpisce il 5%-50% della popolazione mondiale, e dal 15% al 20% di tali pazienti soffre di una forma grave della malattia e la sua diffusione è in aumento. Si stima che l’asma allergica colpisca il 5%-12% della popolazione europea.
Con l'alternarsi delle stagioni in particolare in primavera, in particolare nel periodo marzo-aprile, quando la fioritura e il rilascio di pollini (piccolissimi corpuscoli, dalla forma di granellini, che permettono alla pianta di riprodursi) di numerose piante come, cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee, essendo leggerissimi essi vengono facilmente trasportati dal vento, dagli insetti e dall’acqua nel periodo dell'impollinazione, raggiungendo il livello massimo nel periodo di fioritura delle piante, loro concentrazione aumenta tra marzo e luglio, soprattutto nelle giornata calde, assolate e ventose, mentre si riduce con la pioggia. Inoltre, la loro presenza è maggiore di sera rispetto al primo mattino.
Tra le varie allergie quelle alimentari sono le più comuni che causano stipsi o diarrea. Nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi combattuti con antistaminici o, se le causa è alimentare, semplicemente evitando la sostanza allergenica. Tuttavia, nei casi più estremi, la malattia può causare la morte, attraverso shock anafilattici o crisi d'asma particolarmente forti.
In presenza di sintomatologia che possa far
sospettare un’allergia respiratoria, la prima cosa da fare è
rivolgersi al proprio medico curante e/o allo specialista allergologo
per la corretta diagnosi e l’identificazione dell’allergene (o
degli allergeni) per cui si è sensibilizzati, per stabilire un
corretto programma preventivo-terapeutico da mettere in atto prima
dell’inizio della stagione pollinica.
A scopo preventivo possono
essere anche consigliati, quando è possibile, brevi soggiorni in
clima marino durante il periodo della pollinazione, dato che al mare
la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa.
Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi dell'allergia è necessario sottoporsi preventivamente ad una cura con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose, che dovrà poi essere continuata per tutta la stagione di esposizione. Molto importante è conoscere a che sostanza si è allergici in modo da poter pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne.
Non si possono evitare completamente le allergie stagionali, ma è possibile ridurne le conseguenze. Ecco alcuni suggerimenti utili:
Consultare settimanalmente i calendari pollinici per conoscere il periodo di fioritura delle piante responsabili delle manifestazioni allergiche
Evitare in primavera i prati, i campi coltivati e i terreni incolti.
Evitare nel periodo critico di andare o vivere in campagna. Evitare le uscite nelle ore di maggiore concentrazione pollinica, preferendo le uscite in prima mattina o tarda serata, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco.
Evitare le gite in campagna, soprattutto se è presente vento e, in special modo, non passeggiare nei prati dove sia stato fatto di recente il taglio dell'erba.
Scegliere le ferie preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna. Ricordare che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.
Evitare per le vacanze le zone di aperta campagna. Preferire per le passeggiate il sotto bosco dove, più difficilmente giunge il polline.
In auto, se possibile, tenere i finestrini chiusi e accendere, dopo aver verificato la pulizia dei filtri, i sistemi di condizionamento.
Nel periodo critico praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte.
Non tagliare l'erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri tagliano, o hanno tagliato l'erba.
Nel periodo critico evitare la bicicletta o il motorino. Possono essere utili mascherine a copertura di bocca e naso. Indossare occhiali da sole. Cappelli con visiera.
Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli.
Evitare il contatto, con il fumo di tabacco e in quel periodo, anche con polveri o peli di animali domestici.
Evitare i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti. Se si viaggia in macchina, usare preferibilmente un impianto di aria condizionata, munito di filtri di aerazione anti-polline.
Evitare le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle giornate soleggiate e ventose.
In casa tenere chiuse le finestre durante le ore centrali della giornata.
Marinella Ventura