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STEFANIA SANTINI: L'AMORE CREA SOLO BUONI FRUTTI ...

intervista a Stefania Santini.
Stefania Santini nasce il 15 agosto del 1972 a Spoleto, una piccola città dell’Umbria, il “cuore verde dell’Italia”, una terra di pace e tranquillità, impregnata di spiritualità.

GLI ANTICHI CONOSCEVANO GIA' LA “PILLOLINA BLU”

Molti racconti, miti e leggende si sono susseguite sul "frutto dell'amore” : il 'piccolo-Cola', il suo nome scientifico Garcinia cola, che secondo le popolazioni indigene dell'Africa occidentale, sarebbe dotata di un certo potere afrodisiaco, esso ricopre un ruolo importante nelle cerimonie religiose e profane, in tutti gli atti importanti delle popolazioni sud-saheliane, rappresetando anche un simbolo di fedeltà e per essere certi dell’amore della propria sposa.

ADDIO ALLE DEDICHE SUL VECCHIO GESSO, DALLA NUOVA ZELANDA IN ARRIVO L'ESOSCHELETRO!!!

L'idea nasce a Jake Evilll, laureato alla Victoria University della Nuova Zelanda, quando gli dissero che doveva ingessarsi la mano fratturata non voleva rassegnarsi all’idea di passare 40 gg. con un arto immobilizzato da un calco in gesso, da qui l'idea brillante di creare un vero e proprio esoscheletro (che riproduce la forma ad alveare interna alle ossa), una struttura leggera, riciclabile e soprattutto lavabile, indossato come fosse una corazza protettiva esterna.

IL BACIO...IL PRIMO GESTO D'AMORE

Il bacio ci riporta alla preistoria a quando le nostre antenate per nutrire i loro piccoli dovevano premasticare il cibo per poi passarlo con la loro bocca alla bocca della loro prole.

UNA DONNA IN RINASCITA . . .

intervista a Ludovica Sagramoso Sacchetti
Ludovica Sagramoso Sacchetti, donna eclettica classe 1965, milanese, sensibile, simpatica effervescente, professionista di successo, appartenente al mondo della Milano da bere!
Incontrata diversi anni fa in veste di fotografa, mi colpirono la sua dolce ma forte personalità e femminilità che riesce con sapiente maestria a trasferire nelle sue fotografie! Donna dal grande temperamento, volto molto spesso verso i più deboli si trova ora in un momento importante della sua vita, dove si tirano le somme. Davanti ad una tazza di cioccolata Ludovica è come un fiume in piena mi racconta la sua voglia di svoltare verso una seconda vita: “Ho appena terminato di smantellare il mio studio; il trasloco per me è come fare una serie di sedute dall’analista, una lunga e interminabile serie di flash-back di una parte della mia esistenza. E’ come mettersi a guardare un trailer autobiografico.”.... racconta Con lo sguardo fisso davanti a sè e gli occhi lucidi, affiorano i mille ricordi, emozioni, sensazioni e situazioni vissute, il trasloco diventa così un momento di immersione nel passando attraverso gli oggetti impolverati che si riprendono in mano, molti dei quali finiti nel cosiddetto “dimenticatoio” ma eccoli lì a rappresentare tutto ciò che si è vissuto, che è passato e non si rivivrà mai più.

Una scorpacciata di vitamine

Torna il nergi®, il piccolo kiwi ricco di antiossidanti

L’aspetto esterno è simile a un’oliva gigante, ma l’interno è decisamente quello di un kiwi. Il gusto è zuccherino e le proprietà nutrizionali sono vicine a quelle dei frutti di bosco per la ricchezza di vitamine e sali minerali. Stiamo parlano del nergi®, il baby kiwi comodo da mangiare come uno snack che tornerà sulle nostre tavole a fine agosto e ci terrà compagnia fino a novembre. Scopriamo cos’è.


Per l’elevata concentrazione di vitamina C, il nergi® rientra in quella che in nutrizione è classificata come categoria dei “superfrutti”, come le bacche di goji e di Maqui o i semi di Chia. E i dati nutrizionali sono di tutto rispetto: 52,5 mg per 100 g (pari all’87,5% del fabbisogno giornaliero) di vitamina C e 5,28 mg per 100 g (pari al 44% del fabbisogno giornaliero) di vitamina E, potente antiossidante che agisce contro i radicali liberi e la fatica. Un’alta percentuale di fibre e un elevato contenuto di minerali come potassio, magnesio, calcio e fosforo si accompagnano a un basso contenuto calorico (52 kcal per 100 g).


Ma cos’è questo baby kiwi? Da dove arriva? Appartiene alla famiglia dell’Actinidia arguta, frutto selvatico originario dell’Asia che esiste in natura da secoli e che è stato selezionato in Nuova Zelanda, in modo naturale (no OGM, dunque), nella variante più facilmente coltivabile. La sua coltivazione è stata importata in Francia dal produttore Sofruleg che ne ha monitorato a lungo l’adattabilità al nuovo ambiente prima di intraprenderne la produzione su larga scala. Ai produttori francesi si sono aggiunti quelli di diversi altri paesi europei, fra cui l’Italia; qui è prodotto e commercializzato dal 2014 dall’Organizzazione di Produttori Ortofruit Italia (Saluzzo, Piemonte). Questa, quindi, è la sua seconda stagione produttiva in Italia, mentre i cugini d’oltralpe ci hanno preceduto di un anno. È già molto diffuso anche in Portogallo e nei Paesi Bassi e, si prevede, lo sarà a breve in tutti i paesi in cui il consumo di piccoli frutti è più dinamico: oltre a Francia e Italia, anche Germania, Benelux e Regno Unito.


Si mangia intero, con tutta la buccia che è particolarmente liscia e sottile, e si capisce che è pronto per essere consumato quando diventa morbido al tatto. In pratica, è come un piccolo spuntino da spiluccare anche fuori casa, solo che è sano. Un vero e proprio snack del benessere, apprezzato soprattutto in quella fascia di popolazione attenta alla salute ma anche alla praticità, come giovani impiegati e professionisti dei centri urbani alla ricerca di snack genuini, mamme che cercano una merenda comoda e sana per i propri figli, adulti e over attenti alla salute a tavola. Il nergi sarà disponibile nei supermercati da fine agosto. Noi non vediamo l’ora di ri-assaggiarlo!




di Ilaria Sicchirollo

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