ADDIO ALLE DEDICHE SUL VECCHIO GESSO, DALLA NUOVA ZELANDA IN ARRIVO L'ESOSCHELETRO!!!
L'idea nasce a Jake Evilll, laureato alla Victoria University della Nuova Zelanda, quando gli dissero che doveva ingessarsi la mano fratturata non voleva rassegnarsi all’idea di passare 40 gg. con un arto immobilizzato da un calco in gesso, da qui l'idea brillante di creare un vero e proprio esoscheletro (che riproduce la forma ad alveare interna alle ossa), una struttura leggera, riciclabile e soprattutto lavabile, indossato come fosse una corazza protettiva esterna.
Questo archetipo è sotto molti punti di vista rivoluzionario porta ad archiviare il “caro” calco in gesso dove gli amici prontamente si propongono di offrire le loro doti poetiche con dediche di ogni tipo, senza citare i fastidiosi pruriti, le irritazioni.
Tecnica innovativa l'esoscheletro di Jake Evill offre un sistema tecnologico avanzato di supporto localizzato ai traumi, completamente ventilato, molto leggero e igienico, riciclabile e anche bello esteticamente, mantiene ferme le ossa da riparare per favorirne la rigenerazione, evitando al tempo stesso urti con oggetti esterni. Il tutto però con un vantaggio: la maggior parte della cute non è coperta e l’aria è libera di circolare mantenendo i tessuti asciutti. Se poi l’infortunio avviene in estate all’elenco dei fastidi si aggiungono la naturale sudorazione della pelle e l’impossibilità di trovare sollievo con una doccia.
I protocolli per il suo utilizzo partono dall'esame diagnostico ai raggi X per stabilire esattamente in quale punto è avvenuta la rottura, si scansiona in tre dimensioni della parte interessata per rilevarne con precisione dimensioni e conformazione, si procede alla stampa in 3D del calco da indossare, laddove si ritiene di dover rafforzare la struttura la maglia verrà elaborata più fitta offrendo così maggior sostegno.
Il caro vecchio gesso ha quindi i giorni contati, quello strato bianco rassicurante, costellato di firme, che ha avvolto migliaia di braccia e gambe fratturate farà parte dei nostri ricordi. Alcuni centri specializzati hanno aderito alla sperimentazione e presto diremo addio ad un altro pezzetto del nostro passato.
Marinella Ventura
Tecnica innovativa l'esoscheletro di Jake Evill offre un sistema tecnologico avanzato di supporto localizzato ai traumi, completamente ventilato, molto leggero e igienico, riciclabile e anche bello esteticamente, mantiene ferme le ossa da riparare per favorirne la rigenerazione, evitando al tempo stesso urti con oggetti esterni. Il tutto però con un vantaggio: la maggior parte della cute non è coperta e l’aria è libera di circolare mantenendo i tessuti asciutti. Se poi l’infortunio avviene in estate all’elenco dei fastidi si aggiungono la naturale sudorazione della pelle e l’impossibilità di trovare sollievo con una doccia.
I protocolli per il suo utilizzo partono dall'esame diagnostico ai raggi X per stabilire esattamente in quale punto è avvenuta la rottura, si scansiona in tre dimensioni della parte interessata per rilevarne con precisione dimensioni e conformazione, si procede alla stampa in 3D del calco da indossare, laddove si ritiene di dover rafforzare la struttura la maglia verrà elaborata più fitta offrendo così maggior sostegno.
Il caro vecchio gesso ha quindi i giorni contati, quello strato bianco rassicurante, costellato di firme, che ha avvolto migliaia di braccia e gambe fratturate farà parte dei nostri ricordi. Alcuni centri specializzati hanno aderito alla sperimentazione e presto diremo addio ad un altro pezzetto del nostro passato.
Marinella Ventura